Siamo lieti di comunicarvi che il 25 settembre alle ore 16:00, presso i locali di via G. Marconi 6, in Perugia, l’Associazione “Il Pellicano” accoglierà
S.E.R. Ivan Maffeis, Vescovo dell’Arcidiocesi di Perugia-Città della Pieve,
il quale offrirà il dono della benedizione.
Riteniamo questo incontro importante per far conoscere la nostra casa, il nostro stile operativo e le problematiche che afferiscono al nostro Centro.
“Il Pellicano”, a Perugia, si è espressamente occupato dei disturbi dell’alimentazione di origine principalmente psichica, ma, pur muovendo da questo punto prospettico particolare, ha potuto confrontarsi da più di un decennio con il tema più ampio del disagio giovanile e si è impegnato ad offrire ascolto e risposte al profondo desiderio di senso nonché ad una incessante ricerca di valori che emergono dai giovani di oggi, attraverso un approccio di natura culturale, oltre che specifico e specialistico.
La partecipazione è aperta a chiunque voglia condividere e partecipare con noi alla preziosità di questo incontro.
La Presidente
Maria Assunta Pierotti
25 settembre 23 incontro con S.E.R. Ivan Maffeis, Vescovo dell’Arcidiocesi di Perugia-Città della Pieve
In questa casa accogliamo la sofferenza di persone, soprattutto giovani, schiave di una malattia molto grave, molto difficile da curare, una malattia che non le fa crescere, che non le fa vivere.
Sono tante le storie che abbiamo ascoltato, più di 2ooo sono le persone che in questa casa abbiamo accolte, stando accanto alla loro sofferenza e a quella delle loro famiglie, e proprio perché, anche grazie a loro, abbiamo compreso cosa sia la sofferenza, le abbiamo aiutate a crescere, a camminare con le lore gambe.
Lo facciamo con trattamenti terapeutici complessi, ma anche insegnando loro che la sofferenza, che è aspetto fondamentale della vita ,venga compresa e accettata, come sa il cristiano: portare la croce significa avvicinarsi a Cristo.
Viviamo un tempo che propone una visione edulcorata del mondo, una visione ingenuamente e superficialmente rassicurante, che offre proposte di felicità e di gioia pensando che questa sia la via per tenere lontane dalla vita la paura del dolore e della morte.
Una visione, oggi prevalente, che insegue modelli idealizzati da imitare: nel caso delle persone che si rivolgono a noi è quello di avere un corpo scarnificato, magro, giovane, bello, in un delirio di onnipotenza che, si capovolge inevitabilmente in drammatica impotenza.
E così la sofferenza, proprio perché esorcizzata, finisce per imporsi con maggiore virulenza.
Il disagio giovanile di cui tanto si parla e per la sua gravità tanto poco si fa, poggia su spalle fragili di soggetti che non sono stati educati ad affrontare le tempeste che ogni giorno si presentano.
Per questo: consapevolezza, responsabilità, coscienza, auto -mutuo-aiuto sono le parole sulle quali abbiamo fondato il nostro lavoro.
Abbiamo iniziato 25 anni fa e continuiamo ad esistere nonostante le mille difficoltà, grazie alla generosità di professionisti, di volontari e sostenitori.
Vorrei concludere questo saluto con le parole di una paziente scritte nel 1998, perché Eccellenza, penso sia il modo migliore per farle conoscere il Pellicano.
Maria Assunta Pierotti
“Il Pellicano è un uccello.
Ma non è solo questo.
E’ un uccello che ci accoglie, ci abbraccia, ci fa sentire profondamente capite in un momento difficile della nostra vita.
In qualche modo ci presta le sue ali, mentre le nostre stanno per schiudersi.
Ci stringe tra le sue ali, facendoci sentire protette.
Ma soprattutto ci insegna a volare, sorrette dal soffio degli eventi di una esistenza non sempre semplice da affrontare.
Detto così può sembrare che il Pellicano sia un’ entità a parte da noi.
E invece no.
Il Pellicano siamo noi.
E crescendo scopriamo che le sue ali sono in realtà le nostre lacrime, di dolore ma anche di gioia.”
Cecilia Tironzelli