L’obiettivo generale del progetto è la promozione permanente della qualità finalizzata all’assunzione di responsabilità condivisa da parte dei Stakeholder (familiari, volontari, ex pazienti e altri soggetti) per assicurare interventi mirati al bisogno di salute in termini di prevenzione, riduzione del bisogno, presa in carico e continuità terapeutica.
Nello specifico, nell’ambito dell’area relativa all’equità di accesso e personalizzazione dei percorsi, il progetto si propone di:
1) favorire il ricorso precoce alle cure da parte dei pazienti con disturbi dell’alimentazione e ottimizzare il servizio di presa in carico e trattamento;
2) definire la tipologia di utenza ai servizi sanitari coinvolti in termini di età, genere, classe, nazionalità e status socio-culturale. È noto che questi disturbi riguardano prevalentemente le ragazze adolescenti ma recentemente è stata documentata una loro diffusione in fasce d’età differente (e.g. Flannery-Schroeder, Chrisler, 1996; Davidson et al., 2003) e anche fra i maschi (Munno et al., 2005)
3) identificare quali fattori individuali (p.e. intensità e cronicità della sintomatologia, peso al momento della richiesta di aiuto, caratteristiche di personalità, ecc.) e contestuali (p.e. provenienza etnica e geografica, composizione del nucleo familiare, ecc) ostacolano o favoriscono l’accesso ai servizi e il loro effetto nell’interazione tra operatore e utente;
4) sviluppare un modello organizzativo e un protocollo di intervento che coinvolga più strutture sanitarie, situate nel territorio umbro, per il potenziamento e l’integrazione della rete dei servizi coinvolti a vario titolo nel trattamento di queste patologie;
5) sviluppare un protocollo di accoglienza e valutazione diagnostica in entrata, che includa la valutazione di sintomi, delle risorse e dei deficit (sociali, personali, cognitivi) e il grado di motivazione all’adesione al trattamento.
L’integrazione tra l’attività di ricerca e assistenziale rientra all’interno degli obiettivi della programmazione sanitaria regionale. Ricerca e attività assistenziale sono due aspetti di un unico processo ed è importante gestire la loro sintesi ed eliminare la disincronia temporale. In termini di trasferibilità dei risultati e dei prodotti il programma è costruito per:
- promuovere l’erogazioni di prestazioni sanitarie efficaci e accessibili ai vari livelli nel campo dei Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) e comprese nei livelli essenziali di assistenza
- migliorare l’appropriatezza delle prestazioni con la definizione e adozione di indicatori di outcome
- sviluppare la gestione dei servizi per i DCA in forma integrata, monitorando periodicamente le prestazioni con indicatori selezionati per assicurare un costante miglioramento della qualità
- elaborare in forme partecipate programmi per lo sviluppo del coinvolgimento dei cittadini, dei pazienti e degli altri soggetti sui temi dei DCA da includere nei piani aziendali
- individuare metodologie costanti e strutturate di valutazione della ricerca finalizzata sui DCA, in particolare alla fruizione pubblica dei suoi risultati, alla corretta informazione, alla formazione del personale medico e paramedico.