I Disturbi del comportamento alimentare (DCA) rappresentano una delle forme di disagio,soprattutto a carattere adolescenziale e giovanile, che maggiormente affligge la società contemporanea. I principali DCA secondo la recente classificazione del DSM5 (APA, 2013)comprende Anoressia nervosa, Bulimia nervosa, Binge-Eating Disorder, pica, disturbo da ruminazione, disturbo alimentare evitante/restrittivo e due categorie residuali che comprendono i Disturbi della nutrizione o dell’alimentazione senza specificazione o con altra specificazione. Tali patologie psichiatriche sono caratterizzate da anomalie del comportamento alimentare e della regolazione del peso, pensieri disfunzionali relativi al cibo e da disturbi della percezione o rappresentazione del corpo. Per la persona che ne soffre sono quadri psicologici annichilenti, caratterizzati da distress emozionale, gravi problematiche e complicazioni sul piano fisico e psico-sociale (Stice et al., 2013). I pazienti con DCA presentano in particolar modo un “Sé deficitario”(Brunch, 1984) caratterizzato da una falsa percezione del proprio corpo,confusione rispetto alle sensazioni corporee e un senso pervasivo di incapacità. Un Sè estremamente vulnerabile, dai confini labili, incapace di mentalizzare stati emotivi e che prende le distanze dagli altri e dal proprio stesso corpo (Vasta e Scoppetta, 2010), che diventa oggetto odiato e temuto. La battaglia tra corpo e psiche investe soprattutto l’identità e la relativa dispercezione corporea, che rappresenta un sintomo patognomico dei disturbi alimentari. Secondo i dati del Ministero della Salute (2013) l’incidenza nelle donne dell’anoressia è pari ad almeno 8 nuovi casi per 100.000 persone in un anno e di 12 nuovi casi per 100.000 persone all’anno per bulimia.
L’incidenza negli uomini dell’anoressia è compresa tra 0,02 e 1,4 nuovi casi per 100.000 persone mentre quella della bulimia di 0,8 nuovi casi per 100.000 persone in un anno. Nella nostra esperienza clinica rileviamo come l’età d’insorgenza dei DCA si sia notevolmente abbassata e come spesso la diagnosi arriva tardivamente rispetto all’età di esordio, con notevoli complicazioni nel trattamento e sotto il profilo prognostico.
Obiettivi del progetto
Lafinalità del progetto “L’INTEGRAZIONE MENTE-CORPO NEI DISTURBI ALIMENTARI”,finanziato dalla Fondazione Cassa di risparmio di Perugia, sarà la riabilitazione bio-psico-sociale dei pazienti con DCA attraverso interventi di empowerment individuale e familiare, potenziando risorse personali e capacità relazionali. Con questo Progetto s’intende in particolare promuovere un miglior rapporto con il corpo, in quanto corpo-percepito,corpo-vissuto e corpo-sociale,al fine di permettere una maggior integrazione tra aspetti emotivi, fisici e sensoriali, riducendo la dispercezione corporea e promuovendo una maggior coesione del Sé in termini di autostima, autoefficacia e autodeterminazione.
Gli obiettivi specifici che si intende perseguire saranno i seguenti:
• Incrementare la consapevolezza e le conoscenze relative al disturbo alimentare.
• Diagnosi precoce.
• Diminuire l’insoddisfazione corporea e la dispercezione corporea.
• Diminuire body checking e atteggiamenti di evitamento corporeo.
• Aumentare i livelli di autostima e autoefficacia percepita.
• Migliorare la qualità di vita dei pazienti e il grado di autonomia personale.
• Recupero ponderale e normalizzazione del peso corporeo.
• Recuperare modalità di assunzione dei pasti che promuovano la salute e le relazioni interpersonali.
• Migliorare i parametri clinici e contenere le complicanze internistiche.
• Incrementare i livelli di regolazione emotiva.
• Ridurre e contenere ansia, tratti ossessivi e perfezionistici.
• Promuovere forme efficaci di comunicazione.
• Promuovere una maggior coesione e individuazione anche nel contesto familiare
Forme di comunicazione
IL progetto verrà pubblicizzato attraverso pubblicazione sul sito internet ufficiale dell’Associazione.
Modalità di attuazione del progetto
Il progetto prevede le seguenti attività:
•Valutazione psicodiagnostica: sarà attuata durate tutto il progetto su ogni nuovo ingresso alla struttura; sarà articolata in 3/4 incontri individuali di circa un’ora durante cui saranno somministrati self report volti alla rilevazione di difficoltà emotive, di percezione corporea e alimentari. A tal fine si richiede l’acquisto di specifici strumenti di assessment.
Laboratorio Mente-Corpo: saranno attivati 2 cicli di 8 incontri con cadenza settimanale di un’ora e trenta ciascuno condotti da 1 psicologa e da 1 operatore. Attraverso una modalità esperienziale di gruppo si guideranno i partecipanti all’esplorazione dei propri vissuti corporei, stimolando sia associazioni mentali e che canali senso-percettivi. La finalità sarà quella di promuovere una maggior consapevolezza corporea in integrazione con aspetti emotivi e relazionali.
•Training di Familiarizzazione con il Cibo Integrato: verrà svolto per tutta la durata del progetto, dal lunedì al sabato per tutti i pasti della giornata. Sarà previsto un incontro settimanale di informazione e supporto dei pazienti per affrontare insieme le difficoltà legate all’alimentazione e agli atteggiamenti corporei quali il body checking e l’evitamento.
•Laboratorio Teatro-Terapia: prevederà una serie d’incontri a cadenza quindicinale della durata di due ore ciascuno,condotto da una psicologa e da operatori. L’obiettivo sarà quello di rendere fluido il rapporto tra corpo, voce e mente nella relazione con l’altro e con se stessi.
•Gruppi di Supporto psicologico: attivati per l’intera durata del Progetto permetteranno di confrontarsi con se stessi e con l’Altro attraverso la relazione, il rispecchiamento e la verbalizzazione di difficoltà e vissuti connessi al disturbo alimentare in un setting di gruppo. Il gruppo di sostegno psicologico per pazienti si svolgerà tutti i giovedì dalle 16,00 alle 18,00; il gruppo di sostegno ai genitori si svolgerà ogni quindici giorni, il lunedì dalle 17,00 alle 19,00
Risultati Attesi
I risultati attesi saranno il recupero di un’immagine corporea adeguata e di una corretta modalità percettiva e cognitiva nei confronti degli stimoli corporei nei pazienti con DCA, che sono assolutamente basilari ai fini di un reale progresso terapeutico, permettendo il superamento delle ambivalenze e delle resistenze in particolare nelle fasi iniziali del trattamento.
Lavorando sul coinvolgimento attivo dei pazienti, aumenterà il livello di motivazione, l’adesione al trattamento e la partecipazione alle diverse attività del Progetto.
Clinicamente ci si aspetta sul piano medico-nutrizionale una riduzione significativa della sintomatologia connessa al disturbo alimentare e all’immagine corporea quale: body checking, evitamento, normalizzazione del BMI, riduzione dei mezzi di compenso e delle pratiche di dieting, diminuzione del food checking, normalizzazione dei tempi di consumo del pasto. Sotto il profilo psicologico ci si aspetta una maggiore consapevolezza di sé e della patologia, con un miglioramento nella della regolazione emotiva, una riduzione di tratti patogeni (perfezionismo, compulsività, etc.), una riduzione della dispercezione corporea, un miglioramento dell’autostima e del senso di auto-efficacia. Il Progetto avrà ricadute sia a livello individuale che sociale, permettendo un maggiore contenimento dell’impatto socio-economico chei DCA comportano per le famiglie e i servizi territoriali.
Destinatari
Il progetto sarà rivolto a soggetti che soffrono di Disturbi del Comportamento Alimentare, utenti al primo ingresso in struttura e loro familiari. Criteri di inclusione saranno: a)la presenza di un DCA e di difficoltà legata alla percezione del proprio corpo e all’alimentazione, b) essere familiare di un paziente o ex paziente con DCA. L’utenza prevista sarà di circa 120 utenti (pazienti e familiari).
Il presente progetto, finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, è attualmente in fase di svolgimento.